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Barbara Terrone

ESG, un approccio resiliente al business


La sopravvivenza di un'impresa non dipende più solo dalle leggi di mercato o dal suo vantaggio competitivo ma dalla previsione dei rischi e delle opportunità legate al proprio modello di business. Oggi le aziende per essere resilienti sia sul mercato dei beni che sul mercato finanziario devono fare i conti con un insieme di fattori che spaziano dalla presenza di competenze e capacità per innovare da parte del management, alla coerenza tra struttura organizzativa e strategia competitiva, dalla qualità dei piani industriali all’efficacia degli approcci adottati dall’impresa per gestire le variabili ESG (Environmental, Social, Governance). In questo articolo vogliamo fornire gli strumenti per comprendere meglio cosa sono gli ESG, approfondiremo le ragioni per cui sono importanti e daremo degli spunti su come possono essere applicati per supportare piccole, medie e grandi imprese nella definizione di una roadmap per affrontare le sfide del futuro.

 

 

 ESG - Environmental, Social and Governance

 

Ambiente, responsabilità e buon governo è il significato dell’acronimo ESG, dall’inglese Environmental, Social and Governance, queste tre parole identificano l’insieme di fattori o criteri che vengono utilizzati per costruire e valutare la strategia di sostenibilità delle imprese del nuovo millennio. Oggi, costruire il proprio modello di business tenendo conto degli ESG non è più solo un fattore che certifica l’eccellenza di un’azienda ma è diventato un obbligo, che, almeno in Europa, verrà reso vincolante entro il 2026 dalla Corporate Social Responsibility Directive (CSRD).

 

Un’iniziativa che ha cambiato la visione dell’uomo sul mercato globale

 

È diventato imprescindibile per ricevere dei fondi o per essere soggetti di investimenti pubblici o privati, analizzare i fattori ESG e valutare il potenziale del ritorno finanziario sull’investimento, questo soprattutto grazie ad un movimento che è nato intorno ai primi anni 2000.

 

Infatti, i fattori ESG sono stati utilizzati per la prima volta circa 20 anni fa dalle Nazioni Unite. Il termine è stato però inventato da un giovanissimo studente di economia australiano James Gifford, convinto ecologista e tirocinante presso l’ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra specializzato in temi di ambiente e finanza (United Nations Environment Programme Finance Initiative).

 

Gifford e il suo gruppo di lavoro hanno scritto una nuova pagina della storia mondiale, ci hanno permesso di parlare di principi di investimento responsabile, di incentivarli e grazie a loro oggi un numero crescente di investitori predilige investimenti e imprese sostenibili.

 

Nonostante la spinta ecologista, valutare i rischi legati a fattori ambientali, sociali e di governance è una scelta strategica che tutela la redditività futura del progetto di business perché costringe i decision makers dell’impresa moderna a tenere conto dei rischi ambientali, sociali e strutturali di breve, medio e lungo periodo. Ma i benefici di avviare un processo sistemico di rating ESG possono essere molteplici.

Invesco, società statunitense di gestione degli investimenti indipendente, ha individuato 6 macroaree di vantaggi per un’impresa:

  1. Migliorare la performance

  2. Migliorare la gestione dei rischi

  3. Favorire la diversificazione del portfolio

  4. Incrementare l’efficienza / abbassare i costi

  5. Migliorare la capacità e la scalabilità

  6. Identificare e controllare potenziali errori di portfolio.

 

Studi specializzati dimostrano che l’applicazione della valutazione ESG e i vantaggi percepiti variano leggermente da regione a regione. Per esempio, come evidenziato dal Report Invesco del 2023, sappiamo che un’alta percentuale di paesi europei ritiene che i benefici dell’applicazione di un approccio sistemico agli ESG siano il miglioramento della gestione di rischi e performance. Al contrario, per Nord America, Asia e Pacifico il vantaggio principale dell’utilizzo è rafforzare il ritorno sugli investimenti (Invesco 2023). Questa informazione fornisce un’idea delle potenziali applicazioni e innovazioni che possono seguire la strutturazione di un rating ESG, ma anche sull’impatto che questa valutazione può avere sulle decisioni degli investitori sia in Italia che all’estero.

 

Fattori ESG: cosa sono e come si applicano

 

La comprensione dei fattori ESG e l’impatto materiale che possono avere sulla performance delle singole aziende è fondamentale per la definizione dei rischi e delle opportunità di business. Per questo motivo molte aziende partono da una raccolta di dati relativi al contesto in cui si trovano, e alle esternalità positive e negative che potrebbero produrre. Di seguito proponiamo una tabella per semplificare la comprensione dei fattori che separa le tre categorie (fattori ambientali, sociali e di governance) e fornisce degli esempi di dati rilevanti che dovrebbero essere presi in considerazione a seconda del settore, del paese e della maturità del business.

Categorie

Dati rilevanti

Ambientale

Impatto del/sul cambio climatico

Emissioni di gas inquinanti

Impatto sulla biodiversità

Deforestazione/forestazione

Mitigazione dell'inquinamento

Efficienza energetica

Gestione dell'acqua

Sociale

Salute e sicurezza dei dipendenti

Condizioni di lavoro

Diversità, inclusione e equità

Conflitti e crisi umanitarie

Coinvolgimento dei dipendenti

Soddisfazione del cliente

Governance

Prevenzione di corruzione e concussione

Compensazione degli executives

Diversità nel tavolo dei direttori

Cybersecurity

Privacy

Struttura manageriale

Ma, a cosa servono questi dati? I fattori ESG servono per valutare i punti di forza e di debolezza, le opportunità e le minacce per il business, e per fornire più dati possibili ad investitori e stakeholder chiave.

 

Molte aziende decidono di affidarsi ad agenzie indipendenti o terze parti per poter costruire la propria valutazione (o rating) di sostenibilità. Questo rating consiste in un giudizio sintetico che certifica la solidità di un’azienda dal punto di vista dei rischi ambientali, sociali e di governance.

 

La Borsa Italiana definisce suddette agenzie di rating di sostenibilità come “centri di ricerca specializzati nella raccolta ed elaborazione di informazioni sul profilo ambientale, sociale e di governance delle imprese, al fine di fornire agli investitori le informazioni utili a prendere decisioni di investimento consapevoli”.

 

Esistono innumerevoli modalità per calcolare un rating ESG e molte agenzie che forniscono questo servizio. La valutazione può misurare, ad esempio, quanto il valore economico di un’azienda è a rischio a causa di fattori ESG, come nel caso del servizio offerto da Morningstar Sustainalytics. Oppure può riguardare il livello di allineamento di un’impresa alle strategie e alle indicazioni internazionali in ambito sostenibilità definite da istituzioni, come nel caso del rating proposto da Standard Ethics. O ancora, possono essere valutati non solo i rischi per un’azienda ma anche le opportunità, come nel caso della valutazione di MSCI.

 

ESG. Un approccio pratico

 

Per concludere, è nostro obiettivo fornire una guida pratica a chiunque si interfacci per la prima volta a un rating ESG. Che si tratti dell'analisi dei fattori legati all’ambiente, alla sfera sociale o al buon governo ci sono dei passi da seguire per assicurarsi di portare a casa un piano completo.

 

Proponiamo di seguito uno specchietto utile per la definizione della strategia sistemica di sostenibilità e per la sua messa in piedi.

Ambiente

Sociale

Buon governo

Analisi dei rischi (strumento consigliato SWOT)

Garanzia del rispetto di salute, sicurezza, diritti umani e benessere dei dipendenti

Verifica della composizione del CdA

Creazione di una strategia con traguardi concreti e budget per l’implementazione

Incorporamento dei principi di diversità, inclusione, appartenenza e equità

Formazione di dirigenti e dipendenti a una cultura di sostenibilità

Identificazione delle quantità di emissioni prodotte e dell’impronta di carbonio

Raccolta periodica di informazioni sulla soddisfazione di dipendenti e stakeholder chiave

Valutazione della catena del valore

Utilizzo di un framework per migliorare le performance

Messa in campo azioni per diminuire l’insoddisfazione

Pianificazione di obiettivi di sostenibilità monitorando i KPI

Attivazione di politiche per ridurre il consumo di risorse

Sostegno a cause di impatto sociale che toccano l'azienda (es. il rispetto dei diritti umani)

Definizione di un sistema per la gestione del rischio

Verifica dell’aderenza alle normative e formazione del personale

Sostegno a comunità locali

Aggiornamento dei sistemi IT per il rispetto della privacy

Verifica delle possibilità di ricevere sovvenzioni pubbliche

Assunzione della responsabilità relativa al prodotto e servizio

Inserimento del piano di sostenibilità nella strategia aziendale

Come si evince dalla tabella qui sopra ci sono circa sette passaggi da cui partire per la definizione del piano di sostenibilità, degli obiettivi ESG e dei loro indicatori di performance. Suddetti step variano da una sfera della sostenibilità all’altra e trovano differenti applicazioni a seconda del settore e della tipologia di impresa (produttiva, di servizi..).

 

La formulazione e la messa in pratica di una strategia sistemica di sostenibilità e l’utilizzo dei criteri ESG sono passaggi inevitabili e da condurre in maniera trasparente e credibile.

 

Le imprese che adotteranno un approccio sistemico alla sostenibilità avranno come benefici il miglioramento della performance, della gestione e del controllo dei rischi, dell’efficienza e della scalabilità del business acquisendo resilienza sul mercato dei beni e finanziario e diventando un modello circolare per le aziende cha non hanno ancora sperimentato la transizione.

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